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Un caffè con la Germania

03/2025


Sehr geehrte Damen und Herren,
Come funziona la legge elettorale in Germania? Come si è sviluppato il sistema dei partiti dal 1949? Quali idee sostengono i partiti? Chi sono i loro candidati? Come funzionano i negoziati di coalizione? La Fondazione Konrad Adenauer, insieme al Centro politiche europee (Cep) di Roma, pubblicherà sintetiche analisi per rispondere a queste domande in vista delle elezioni del Bundestag del 23 febbraio 2025. Auspicando di riscontrare il Suo interesse, le inviamo il secondo report della serie: "La Germania verso il voto", dedicato all’evoluzione del sistema partitico tedesco.

Negli ultimi giorni il contrasto alla immigrazione illegale ha infiammato la campagna elettorale: l’SPD e i Verdi vedono nella approvazione dei piani di Friedrich Merz (CDU) da parte dell'AfD una rottura del tabù politico, mentre CDU e CSU lo considerano un contrattacco per non lasciare il tema all’estrema destra. Ma non tutti i politici della CDU sono convinti del percorso intrapreso da Friedrich Merz. Diversi parlamentari si sono deliberatamente assentati dal voto. E l'ex Cancelliere Angela Merkel ha dichiarato pubblicamente di ritenere il percorso sbagliato.

Inoltre, i dati del ministero dell’Interno confermano le difficoltà delle autorità tedesche nell’effettuare il rimpatrio dei richiedenti asilo respinti. I Verdi hanno approvato il loro programma elettorale. Il consigliere di Trump, Elon Musk suscita indignazione, incoraggiando in campagna elettorale ancora una volta a votare per l’AfD. Il Presidente dello Stato Frank Walter Steinmeier, in occasione del “Giorno della Memoria”, esorta a non dimenticare gli insegnamenti della Shoah e anche la Chiesa cattolica lancia un appello contro l’antisemitismo.  Ma anche all'interno della CDU, non tutti i politici sono convinti. Diversi parlamentari si sono deliberatamente assentati dal voto. E un giorno dopo il voto, l'ex Cancelliere Angela Merkel ha dichiarato di ritenere sbagliata la decisione di Merz

Le auguriamo una lettura ricca di spunti interessanti.
Dr. Nino Galetti, direttore Konrad-Adenauer Stiftung, Italia
Il sommario in pillole:
Migranti: le concrete proposte di CDU/CSU
In Germania falliscono i rimpatri
I Verdi al congresso accusano Merz di 'ricatto politico'
“Giorno della Memoria”, il Presidente Steinmeier: “La memoria non conosce fine”
Musk fa campagna per l’AfD
Economia: semaforo rosso per la Germania
Appello del vescovo Bätzing: "impegno civico contro l’antisemitismo"
Luoghi in Germania: Jena
"La Germania verso il voto"

Migranti: le concrete proposte di CDU/CSU      
L’aggressione con coltello ad Aschaffenburg ha riportato il contenimento degli ingressi di migranti al centro della campagna elettorale. CDU e CSU vogliono affrontare la questione al Bundestag con due richieste di misure immediate. In un “piano in cinque punti”, CDU e CSU chiedono la prosecuzione dei controlli alle frontiere tedesche a tempo indeterminato. In questo modo, si sostiene la continuazione delle procedure attualmente in corso. Tuttavia, i controlli permanenti alle frontiere non sono compatibili con il diritto europeo, poiché il codice Schengen consente solo controlli temporanei di persone all’interno dell’UE. CDU-CSU legano la loro richiesta al progetto già noto di respingere i migranti senza un permesso valido, anche se questi presentano una domanda di asilo. Tuttavia, in base alla legislazione europea vigente, i respingimenti sono possibili solo se vi è un divieto di ingresso o se non viene presentata alcuna domanda di asilo. La Convenzione di Dublino prevede che gli Stati membri dell’UE debbano prima verificare quale Paese sia competente per la gestione di una domanda d’asilo, prima che la persona interessata possa essere trasferita. 

Nella seconda bozza di mozione, intitolata “Cambiamento politico in materia di sicurezza interna”, CDU-CSU chiedono anche una “soluzione Paesi terzi” sicura. Ciò significa che la Germania, insieme all’UE, è tenuta a creare le condizioni affinché “la procedura di asilo e, se del caso, la concessione della protezione possano aver luogo al di fuori della Germania e dell’UE”. Questo è ciò che l’Italia sta attualmente sperimentando con i centri migranti in Albania. Inoltre, le richieste della CDU-CSU contengono idee per un trattamento diverso dei migranti soggetti all’obbligo di lasciare il Paese, in quanto chi riceve l’obbligo di espulsione dovrebbe essere “arrestato immediatamente”. L’obiettivo è quindi aumentare significativamente il numero dei respingimenti. Secondo la volontà di CDU-CSU, anche le espulsioni verso la Siria e l’Afghanistan dovranno essere effettuate con cadenza periodica, cosa che in Germania incontra ripetutamente ostacoli burocratici e giuridici.

Contro le aspre critiche che hanno visto l’AfD a favore, il candidato alla Cancelleria Friedrich Merz ha replicato: “Una decisione giusta non è sbagliata se anche quelli sbagliati si mostrano d’accordo”. Il Cancelliere Olaf Scholz (SPD) lo ha infatti accusato di aver “infranto un tabù”, per aver accettato il consenso dell’estrema destra al fine di approvare il pacchetto di leggi presentato.
In Germania falliscono i rimpatri                             
Nel 2023 e nel 2024 le autorità tedesche preposte al controllo dell’immigrazione non sono riuscite in decine di migliaia di casi a trasferire i richiedenti asilo nel Paese partner UE competente secondo il cosiddetto Regolamento di Dublino, anche se in tutti questi casi vi era il consenso formale del rispettivo Paese, come emerge dalle statistiche dell’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati. Uno sguardo ai numeri: alla fine del 2024 ben 220.000 persone erano state dichiarate idonee all’obbligo di lasciare il Paese, l’81% delle quali non è potuto essere espulso in virtù di una tolleranza (una sospensione temporanea dell’espulsione). I permessi di tolleranza vengono emessi se non esiste un diritto d’asilo individuale, ma l’espulsione non è possibile, ad esempio se il Paese d’origine non rilascia documenti di uscita o se si ha una grave malattia. Al fine 2024, il numero di persone obbligate a lasciare il Paese senza permesso di tolleranza ammontava a ben 42.000.

Uno di questi casi è stato il presunto aggressore di Aschaffenburg. L’uomo, con problemi psichiatrici, avrebbe dovuto essere trasferito in Bulgaria. Tuttavia, l’invio delle notifiche ufficiali ha impiegato così tanto tempo che il termine di sei mesi applicabile ai trasferimenti del Regolamento di Dublino non poteva più essere rispettato. Il termine decorre dal giorno dell’accettazione da parte del Paese d’accoglienza.
I Verdi al congresso accusano Merz di 'ricatto politico'
Nell’ultimo congresso di partito i Verdi hanno approvato a grande maggioranza il loro programma elettorale, nel quale chiedono di “rendere la vita quotidiana accessibile ai cittadini”. Nel documento programmatico si chiede, tra le altre cose, l’introduzione di un fondo per il clima, un biglietto per la Germania (il famoso Deutschlandticket) ridotto nuovamente a 49 euro e un salario minimo di 15 euro. A ciò si aggiungono gli sgravi fiscali, soprattutto per le persone con redditi medi e bassi. Oltre ai colloqui sul programma elettorale, il congresso di partito è stato caratterizzato soprattutto dai forti attacchi rivolti al leader della CDU Friedrich Merz. Il candidato alla Cancelleria Robert Habeck ha accusato CDU e CSU di aver abbandonato le posizioni centriste moderate con le mozioni presentate che prevedono un’inversione di tendenza in materia di asilo e che vedono il possibile plauso da parte dell’AfD. “Questo centro ora è vuoto”.

Il leader dei Verdi Habeck ha accusato il leader della CDU Merz di ricatto politico quando chiede: “O siete dalla mia parte o io sono dalla parte degli estremisti di destra”, per cui, afferma il ministro Habeck, “questa non è una posizione moderata, questa è ideologia“. Il ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha ammesso che, dopo i terribili omicidi degli ultimi mesi, è effettivamente necessario trovare risposte per “una politica di sicurezza responsabile”. Ciò è particolarmente vero se si parla di criminali dal profilo psicologico altamente vulnerabile, per cui “tutte le autorità di sicurezza dovrebbero collaborare meglio”. Invece, “CDU e CSU tornano a riesumare l’idea di un blocco unilaterale dei confini nazionali, contrario al diritto costituzionale e a quello europeo”.
“Giorno della Memoria”, il Presidente Steinmeier: “La memoria non conosce fine”
Il “Giorno della Memoria”, la commemorazione della Shoah, è una data profondamente impressa nella memoria collettiva dei tedeschi. Il Presidente dello Stato Frank-Walter Steinmeier ha richiamato al ricordo dei crimini e alla commemorazione delle vittime dell’ideologia nazista. “La memoria non conosce fine e quindi nemmeno la responsabilità”, ha ammonito il Presidente Steinmeier durante la visita al memoriale del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau in Polonia.

Nel suo appello, il Presidente Steinmeier ha anche fatto riferimento al crescente numero di reati antisemiti commessi in Germania, in particolare dopo l’attacco dell’organizzazione terroristica Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023 e la successiva guerra nella Striscia di Gaza. “Nulla dimostra più chiaramente che la memoria non conosce fine e quindi anche la responsabilità non ha termine”. Auschwitz rappresenta “la mostruosità di un crimine contro l’umanità senza precedenti”, ha ricordato il capo dello Stato tedesco, rendendo omaggio ai sopravvissuti che hanno trasmesso le loro esperienze e le loro storie alla generazione successiva, molti dei quali non più in vita. “Ora tocca a noi trasmettere il loro monito e le loro aspettative alle prossime generazioni”, ha dichiarato il Presidente.

Tra il 1940 e il 1945 ad Auschwitz almeno 1,1 milioni di persone persero la vita. Il campo di concentramento divenne così il terribile simbolo della persecuzione nazista inflitta agli ebrei. Il 27 gennaio 1945, gli ultimi prigionieri che non erano stati avviati alle marce della morte furono liberati dall’Armata Rossa sovietica. E proprio ad Auschwitz quest’anno, in occasione dell’80° anniversario, si è svolta una commemorazione ufficiale che ha visto la presenza di numerosi capi di Stato e di governo europei, tra cui il Presidente di Stato italiano Sergio Mattarella.
Musk fa campagna per l’AfD                                     
A quattro settimane dalle elezioni federali, il miliardario dell’high-tech e consigliere di Trump, Elon Musk ha nuovamente sostenuto pubblicamente l’estrema destra dell’AfD. Poco prima aveva già affermato in campagna elettorale che “solo l’AfD può salvare la Germania”, per poi tenere anche un colloquio live con la leader del partito e candidata alla Cancelliera Alice Weidel. I critici lo accusano di voler influenzare l’esito delle elezioni federali dando visibilità al partito sulla piattaforma di sua proprietà X, forte di un enorme bacino di utenti. Ora è bastato un video per l’inizio della campagna elettorale dell’AfD per suscitare nuovamente indignazione.

Il memoriale dell’Olocausto di Yad Vashem ha espresso critiche riguardo le dichiarazioni del miliardario americano secondo il quale in Germania c’è “troppa attenzione verso la colpa passata” e che “questa la si dovrebbe lasciare alle spalle”. “Contrariamente al consiglio di Elon Musk, la memoria e il riconoscimento del passato oscuro del Paese e della sua gente deve svolgere un ruolo centrale nel plasmare la società tedesca”, ha scritto il direttore del memoriale in Israele. Non farlo “è un insulto alle vittime del nazionalsocialismo e un pericolo per il futuro democratico della Germania”. Musk aveva anche affermato che “i bambini non devono essere ritenuti responsabili dei peccati dei loro bisnonni”.
Economia: semaforo rosso per la Germania        
Il governo ha abbassato drasticamente le sue previsioni di crescita economica per la Germania nel 2025. Secondo quanto emerge da un rapporto di esperti, la produzione economica è cresciuta solo dello 0,3%, mentre ancora tre mesi fa il ministero dell’Economia aveva previsto una crescita dell’1,1%. Il ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) ha giustificato il peggioramento delle prospettive con l'”elevata incertezza” dovuta alla politica commerciale statunitense di Donald Trump e alla situazione politica in Germania, citando come problemi centrali la mancanza di manodopera e di lavoratori qualificati, l’eccessiva burocrazia e la debolezza degli investimenti, aggiungendo anche che “i ponti che si sbriciolano nel vero senso della parola sono un monito del fenomeno”. 

Proprio il ministro Habeck riveste da tre anni il ruolo di responsabile del dicastero per la politica economica tedesca. Nonostante la correzione, la nuova previsione del governo è ancora superiore a quella dell’industria tedesca, la cui associazione federale ha parlato questa settimana di un calo della produzione economica dello 0,1%, mentre l’economia mondiale crescerà del 3,2%.
Appello del vescovo Bätzing: "impegno civico contro l’antisemitismo"
In occasione dell’80° anniversario della Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, anche le chiese hanno fatto sentire la loro voce. Il vescovo Georg Bätzing, Presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha sottolineato in un messaggio che “la lotta contro l’antisemitismo è compito di tutti i cittadini”, e che “dobbiamo contrastare nella vita di tutti i giorni i pregiudizi ottusi e sostenere con l’impegno civico coloro che vengono attaccati sul piano fisico e verbale”, questa la richiesta di Bätzing. “Gli attacchi contro gli ebrei e le ebree sono anche attacchi alla nostra democrazia. L’esperienza della storia insegna che l’odio è spesso rivolto per prima cosa contro gli ebrei e poi anche contro gli altri, come i cattolici“.

Bätzing ha inoltre dichiarato: “Il ricordo di Auschwitz e l’obbligo morale che Auschwitz non debba mai ripetersi forgiano la cultura politica della Germania e dell’Europa. Essi sono confluiti nella democrazia dello Stato di diritto, che pone la dignità e i diritti dell’essere umano alla base di ogni azione politica, e in un ordine internazionale che, per quanto imperfetto, lega l’azione degli Stati ai principi giuridici, cercando di prevenire e punire i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e i genocidi“.


Luoghi in Germania: Jena                                          
Da giorni i media tedeschi si interrogano sul misterioso donatore di Jena, che ha versato al partito di estrema destra AfD un milione di euro,  ad oggi la seconda donazione più alta nella campagna elettorale. Il soggetto dovrebbe essere un imprenditore di una media impresa. Ma da dove ha preso così tanti soldi? Non è la prima volta che grandi donazioni a favore di estremisti di destra suscitano scalpore. Jena è un’importante piazza economica, da cui provengono, tra le altre cose, le famose lenti di precisione e per occhiali di Zeiss-Optik. Gli esponenti di spicco della città temono che la donazione possa creare un danno di immagine per la seconda città più grande della Turingia (110.000 abitanti), nota anche per la sua rinomata università, fondata nel 1558.


"La Germania verso il voto"                                      
A questo link è disponibile il secondo report della serie: “La Germania verso il voto, in collaborazione con il Centro Politiche Europee (CEP), dedicato alla nascita e all'evoluzione del sistema partitico tedesco per approfondire l'arco partitico in Germania e conoscere i suoi principali cambiamenti.








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Dr. Nino Galetti
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